«Ti verso una storia», Caviro e Paolo Cevoli ancora insieme per raccontare la Romagna

L’attore di Riccione questa volta narra una storia d’amore intensa e travolgente, ispirata al Novebolle Romagna DOC Spumante Rosato Extradry.
«Ti verso una storia», Caviro e Paolo Cevoli ancora insieme per raccontare la Romagna

È uscito un nuovo cortometraggio della serie «Ti verso una storia…», il progetto promosso dal Gruppo Caviro insieme a Paolo Cevoli per raccontare la cultura, il vino e il calore della Romagna.

Come i precedenti, anche questo video si ispira a una bottiglia della Linea Vigneti Romio di Caviro; in particolare, al Novebolle Romagna DOC Spumante Rosato Extradry, un vino «romantico, come un primo appuntamento» ma anche deciso, fruttato, fresco, perfetto per celebrare le festività natalizie.

Questa volta la storia narrata da Cevoli è quella di Ulisse e Penelope, due persone molto diverse che si incontrano per caso in un ristorante romagnolo. Timido e insicuro lui, vulcanica e determinata lei, Ulisse e Penelope diventano inseparabili fino al giorno in cui un brutto litigio li separa. Sullo sfondo di un mare d’inverno inquieto e malinconico, che richiama la forza e l’imprevedibilità dei sentimenti, i due innamorati alla fine si riavvicinano per iniziativa di Penelope e, insieme, si allontanano in sella a una bicicletta. A tenere il manubrio, scegliendo la direzione da percorrere, è ancora una volta Penelope, emblema della forza e della determinazione delle donne. 

https://vimeo.com/654026534

Guidato da un amore sconfinato per la sua terra e dal suo talento per la narrazione, Paolo Cevoli mette in scena un nuovo suggestivo racconto che in pochi minuti è in grado di trasmettere emozioni, profumi, sensazioni forti ed evocative.

Proprio come il Novebolle Romagna DOC Spumante Rosato Dry, un vino in cui è racchiuso un pezzo di Romagna e che riporta in etichetta proprio una coppia felice in bicicletta. L’immagine, come in tutte le etichette della Linea Vigneti Romio, si ispira alla tradizione Romagnola un tempo riportata su riviste come «La Pié», una pubblicazione ora non più edita, fondata nel 1920.

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