Caviro protagonista all’edizione 2020 del RestArt Urban Festival a Imola

Il Gruppo ha fornito gli europallet per gli allestimenti della manifestazione e ha ispirato un pannello realizzato da uno street artist.
Caviro protagonista all’edizione 2020 del RestArt Urban Festival a Imola

Caviro conferma la propria attenzione ai temi della responsabilità sociale e ambientale sostenendo RestArt Urban Festival 2020, il Festival internazionale di riqualificazione urbana tramite street-art e arti in generale, svoltosi a Imola. Un vero e proprio cantiere artistico dedicato alla sostenibilità ambientale, chiusosi lo scorso 13 settembre.

L’evento, giunto alla sua ottava edizione, è stato organizzato dall’Associazione Culturale NOIGIOVANI e nasce come momento di promozione dei temi della rigenerazione urbana, del rispetto della res publica e dell’ambiente. Ogni anno, artisti italiani e internazionali raggiungono Imola per “rivederne” gli angoli dimenticati e a rischio di incuria e abbandono.

L’edizione 2020 di RestArt ha interessato l’area compresa tra la Palestra Cavina, l’istituto Ip Cassiano e l’Ipia Alberghetti, spazi adiacenti al grande complesso dell’ex ospedale psichiatrico Osservanza sul quale il Festival intende porre un’attenzione particolare. Il tema centrale della sostenibilità ambientale è stato declinato dai numerosi street artist che hanno raggiunto la città, tra cui Bordalo II, artista portoghese, che ha realizzato una scultura imponente con rifiuti e materiali di scarto, come nel suo stile.

«Al di là del legame con il tema dell’edizione di quest’anno e alla particolare attinenza tra il lavoro di Caviro e quello dello scultore di Lisbona RestArt è certamente una manifestazione che sentiamo molto vicina – sottolinea Carlo Dalmonte, presidente del Gruppo Caviro -. Non dimentichiamoci che la nostra Cooperativa è un modello di economica circolare e ogni giorno realizza prodotti nobili a partire dai derivati della filiera vitivinicola. Le tematiche, gli obiettivi e il modello di coinvolgimento della comunità propri del Festival rispecchiano quindi il nostro modo di intendere la progettazione: collaborativa, vicina alle persone, con uno sguardo proiettato sul futuro e sulle generazioni di domani. Siamo perciò particolarmente felici di aver dato il nostro contributo all’edizione 2020 del Festival».

Il Gruppo Caviro ha sostenuto RestArt fornendo 300 europallet per gli allestimenti della manifestazione. Inoltre all’economia circolare di Caviro è stato dedicato un pannello di 2,25 x 1,25 mt dedicato al tema dell’economia circolare realizzato da un artista coinvolto nel Festival.

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